A carnevale la realtà non è quella che sembra.
Per il Fondaco dei Tedeschi di Venezia siamo partiti da questo concept: le maschere –anche le più moderne che indossiamo– sono modi di manifestarsi per quelli che si è veramente, senza i vincoli imposti dalla vita di tutti i giorni. Il carnevale che abbiamo cercato di rappresentare è stato un modo per provare a cambiare la realtà e guardare oltre le apparenze che ingannano l’occhio.

Attraverso la sovrapposizione di filtri colorati a dei visual, abbiamo svelato un significato altrimenti nascosto. Sfruttando la sintesi sottrattiva del colore e progettando immagini complesse da far risolvere al visitatore, abbiamo cercato di creare un’interazione giocosa di apparenza e realtà. La forza del concept è stata nella sua corale declinazione, dal visual, al merchandising, fino al digital marketing, in un gratificante lavoro di squadra.

Oggi Venezia, di sera, da ancora il suo meglio. In passato, a seguito di alcuni accadimenti, era stato vietato girare in maschera di notte. Vietato anche il gioco d’azzardo mascherati, così come entrare in un luogo di culto vestiti in maschera da suora o da prete. Fa sorridere pensare a quali fossero i “problemi della Venezia di ieri”, fa piangere pensare che dopo una bella serata in maschera, i nostri passanti siano tornati a casa in uno scenario europeo ormai mutato.





Per calibrare i nostri stratagemmi visivi abbiamo usato tutte le tecniche che conosciamo. Abbiamo analizzato quanto tempo ci metteva un pedone a camminare di fronte alle superfici a nostra disposizione e misurato la distanza di lettura. Per trovare il giusto equilibrio abbiamo creato dei prototipi e delle simulazioni animate che hanno poi prodotto altre idee per la campagna digital e social.

Avevamo già lavorato con Lucio Schiavon, ma in questa occasione è stato tutto differente. Lucio è illustratore del Fondaco da tempo e in quanto veneziano talentuoso non avevamo dubbi sulle sue capacità di mescolare tradizione e freschezza. La sua abilità di andare dritto al punto è stata vitale quanto il suo entusiasmo ad evolvere il nostro concept, tanto con la matita quanto con la forbice.

A partire da due keyvisuals è stato definito un abaco di segni e di tecniche declinate nelle 12 vetrine di Venezia. La commistione con le animazioni è stata di spunto per la fase di teasing online e successivamente sono seguite grafiche interpretate dai visual del Fondaco, shopper, coriandoli, mascherine, cartoline, poster e t-shirt.


A Venezia e in particolare a Rialto, pur essendoci un indiscusso fascino storico spesso è difficile generare idee fresche e figlie della contemporaneità. Un ringraziamento particolare va dunque al team del Fondaco dei Tedeschi che ci ha supportati e ci ha consentito di esplorare e sperimentare nuovi linguaggi e nuove tecniche.
Lucio Schiavon
Con Giampaolo Di Fino, Chiara Strinati, Giovanni Solimeno, Anna Adriani, Michela Furlanetto.
Soluzioni tecniche, e produzione di Giorgio Bonato con Davide Lazzarotto, Simonetta Segato e tutto il team Hangar Fusina.