Rivelare, narrare, rispettare:
il design della mostra Lux in Arcana.

La mostra Lux in Arcana è la prima apertura al pubblico
dell’Archivio Segreto Vaticano, uno dei luoghi più riservati
del mondo. L’Archivio dei papi custodisce ogni tipo di scrittura:
diplomi ed editti, bolle e lettere, brevi e registri papali,
codici e documenti contabili, atti processuali, formulari
e cifrari. I documenti selezionati per l’esposizione coprono
un arco temporale di 12 secoli di storia, dall’VIII
al XX secolo d.C., sono vergati sui più disparati supporti
scrittori – carta, seta, corteccia, pergamena –
e provengono da Asia, Africa, America, Europa.
Le sfide principali di questa mostra sono state tre: spettacolarizzare la storia, rendere vive le scritture, rispettare la sicurezza e creare le condizioni adeguate per non rovinare delle fonti così preziose. Le nostre soluzioni sono state: scenografie digitali video, una chiara architettura dell’informazione resa dinamica dalla grafica in movimento, delle teche su misura, pensate per garantire il massimo rispetto dei documenti.


La grafica d’ambiente prevede interventi di natura diversa:
informativa ed emozionale. Nella prima categoria troviamo
i titoli di sala, i concetti chiave che descrivono l’Archivio
e particolari rappresentazioni di dati che coinvolgono
un’intero gruppo di documenti. Nella seconda categoria
invece trovano posto le scenografia, siano esse a stampa,
in proiezione, a monitor o incroci e sovrapposizioni
di queste tecniche.


Particolare attenzione è stata dedicata alla narrazione dell’attività dei conservatori. Attraverso una serie di video prodotti ad hoc e riprodotti in grande scala, sono stati messi in mostra tutti i soprendenti procedimenti di restauro e di conservazioni adottati dagli specialisti dell’Archivio Segreto Vaticano.


In un archivio tutti i documenti hanno lo stesso peso. Le ultime sale della mostra presentavano per la prima volta la corrispondenza del ‘periodo chiuso’, l’intervallo di tempo ritenuto necessario dagli archivisti per avere un distacco sufficiente dagli eventi.

DI GRAFICA
A STAMPA
MULTIMEDIALI
ANIMATE
DI VIDEO
PRODOTTI
DI MOSTRA
DI LAVORO
E PIANIFICAZIONE
DI OLTRE
25 PERSONE
TOTALI
Il sistema teca e leggio integra le informazioni legate all’apparato didascalico tradizionale e mette in relazione il documento con i contenuti di approfondimento. I due oggetti creano un unico volume
nello spazio, caratterizzato da un piano di lettura inclinato che giustappone
il vetro della teca e il metallo del leggio, ovvero un supporto contenente sia testi
serigrafati che un monitor con tavole di lettura animate.


tracciato per aprire il dialogo
tra mostra e museo
La segnaletica interna progettata per la mostra è composta
da pannelli applicati a parete e da paline auto portanti.
Una mappa sintetica e delle frecce direzionali
di due dimensioni sono i segni necessari per l’orientamento
dei visitatori. I Musei Capitolini presentano diversi punti critici
per l’orientamento, ci siamo concentrati sugli snodi e sulla chiarezza per migliorare l’esperienza degli utenti lungo il percorso espositivo.


Dal disegno, alla costruzione. Dalle grafiche alle video scenografie. Abbiamo seguito tutte le fasi e coordinato tutto il gruppo di lavoro. Qui alcune immagini del making of.

General contractor
Studio Visuale
Progettazione
Studio Visuale e Studio Tapiro
Team di progetto
Giulia Abbruzzese, Daniele Balcon, Giovanni Barbiero,
Enrico Camplani, Tomaso Cariboni, Manola Cervesato,
Alessia Ferraro, Christopher Daniel Homer, Massimiliano
Musina, Carlotta Penso, Gianluigi Pescolderung,
Francesco Pia, Gabriele Rivoli, Marco Scapin.
Cliente
Archivio Segreto Vaticano, Roma Capitale,
Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico -
Sovraintendenza ai Beni Culturali e Zètema Progetto
Cultura, sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica Italiana.
Comitato scientifico e curatela
Alessandra Gonzato, Marco Maiorino,
Pierpaolo Piergentili, Gianni Venditti,
Archivio Segreto Vaticano.
Con la preziosa collaborazione di:
Federica Pirani, Renata Sansone,
Claudia Di Lorenzo, Andrea Enrico Rossi